Dopo giorni di attesa, è stato ufficialmente aperto il testamento di Giorgio Armani: due documenti scritti di suo pugno.
Dopo le numerose ipotesi su chi potesse essere presente all’apertura, è arrivata la conferma ufficiale: il testamento di Giorgio Armani, come riportato da L’Ansa e Fanpage, è stato aperto. Si tratta di due documenti in forma segreta, redatti di suo pugno e conservati in buste chiuse e sigillate, secondo quanto previsto dalla legge.

Il patrimonio di Giorgio Armani e il futuro del suo impero
Sebbene il testamento sia stato formalmente aperto, al momento non è stato diffuso alcun dettaglio sul loro contenuto. Resta quindi riservato il modo in cui Giorgio Armani ha scelto di distribuire il suo patrimonio e le sue partecipazioni, comprese le quote della sua azienda.
Lo stilista, che non aveva figli né eredi diretti, lascia un’eredità stimata in circa 12 miliardi di dollari. Oltre a numerose proprietà in tutto il mondo, vi sono anche uno yacht, opere d’arte, una quota in EssilorLuxottica, il noto locale La Capannina di Forte dei Marmi e, soprattutto, il 99,9% del gruppo Armani. Il restante 0,1% apparteneva alla Fondazione Armani.
I familiari più stretti sono la sorella Rosanna e i tre nipoti Andrea, Silvana e Roberta. A loro si aggiunge Leo Dell’Orco, compagno e fidato collaboratore, tutti già coinvolti con ruoli importanti all’interno dell’azienda.
Aperto il testamento composto da documenti scritti di suo pugno
I due testamenti di Giorgio Armani sono stati aperti e pubblicati il 9 settembre 2025, aggiunge Fanpage e L’Ansa,come risulta dall’archivio notarile di Milano. L’incarico è stato affidato al notaio Elena Terrenghi. I documenti erano stati scritti a mano dallo stilista in due momenti distinti, a breve distanza l’uno dall’altro. Il primo reca la data del 15 marzo 2025, il secondo quella del 5 aprile successivo.
Entrambi erano custoditi in forma segreta, secondo quanto previsto dalla legge italiana, che consente al testatore di scrivere di proprio pugno il contenuto e conservarlo in busta sigillata. La pubblicazione dei testamenti ha richiesto un iter ufficiale, con la necessità di acquisire preliminarmente i documenti dal Comune di Milano. In genere possono servire fino a 15 giorni. Ma in questo caso i tempi sono stati accelerati anche per l’impatto mediatico e la grande attenzione pubblica.